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Regolamento Polizia Locale: stralciato ogni riferimento all’abbigliamento e al comportamento

Durante il Consiglio comunale del 10 giugno è stata abrogata la lettera b dell’articolo 19 del regolamento di Polizia Locale del Comune di Bussero, che faceva esplicito riferimento all’abbigliamento e all’atteggiamento quali elementi di valutazione per identificare l’esercizio della prostituzione.

Il comma prevedeva infatti il divieto di:

“Contrarre ovvero concordare prestazioni sessuali oppure intrattenersi, anche dichiaratamente solo per chiedere informazioni, con soggetti che esercitano attività di meretricio su strada o che, per atteggiamento, ovvero per l‘abbigliamento ovvero per le modalità comportamentali manifestino comunque l’intenzione di esercitare l’attività consistente in prestazioni sessuali. Se l’ interessato è a bordo di un veicolo – proseguiva la lettera b dell’articolo 19 – la violazione si concretizza anche con la semplice fermata al fine di contattare il soggetto dedito al meretricio; consentire la salita sul proprio veicolo di uno o più soggetti come sopra identificati costituisce conferma palese dell’avvenuta violazione del presente comma”.

La vicenda è nata a fine aprile con la discussione del regolamento di Polizia Locale nel Comune di Cassina de’ Pecchi. Lì le forze di minoranza hanno sollevato il tema che subito si è trasformato in un caso nazionale, affrontato da molti organi di informazione.
Il Consiglio comunale del nostro Comune, all’unanimità, ha preferito abrogare completamente il comma, senza avventurarsi in formule interpretative che avrebbero rischiato di rendere ancora più ambiguo e di difficile interpretazione il regolamento.

«Il voto unanime del Consiglio comunale che ha eliminato questa parte del regolamento di Polizia Locale è una vittoria per tutta la nostra comunità – ha dichiarato il Sindaco Curzio Rusnati – Quello della prostituzione è un tema complesso, già disciplinato dalle leggi nazionali, che certo non può essere trattato usando come unità di misura la lunghezza di una gonna o il libero atteggiamento che ciascuna persona può tenere».

«Quando è scoppiato il caso a Cassina de’ Pecchi ci siamo resi contro che all’interno del nostro regolamento di Polizia Locale, approvato nel 2016, era presente un comma identico – ha aggiunto Santolo Castellano, presidente del Consiglio comunale di Bussero – Questo perché con Cassina, oltre che con il Comune di Pessano con Bornago, condividiamo il Comando di Polizia Locale. Immediatamente – ha proseguito – ci siamo interrogati per capire come risolvere quella che è evidentemente una stortura, che tra l’altro non cita mai lo sfruttamento della prostituzione, già punibile in base alle leggi dello Stato. Per evitare un arrampicamento lessicale e un affanno interpretativo, il Consiglio comunale all’unanimità ha deciso di eliminare completamente il comma, archiviando così formule arcaiche e oggettivamente pregiudizievoli».

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